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Oggi, come associazione siamo stati ospiti in due scuole del Cagliaritano per dare radici alla speranza, piantare tutti insieme un melograno come simbolo di buona sorte e solidarietà mentre l’iniziativa era estesa a tutta Italia e il "caso" Sardegna veniva esposto alla Camera dei Deputati. La federazione italiana di cui facciamo parte, sottolinea infatti come vaste aree del territorio nazionale non dispongano di strutture organizzate in modo idoneo per la cura dei tumori pediatrici e la Sardegna, un’isola, è tra queste. |
Ricordiamo infatti che in Sardegna non abbiamo una rianimazione pediatrica, ZERO posti letto, come denunciato anche in un recente articolo su The Lancet che definisce “eclatante” la nostra situazione. In assenza di una terapia intensiva, tutti i reparti pediatrici, e dunque non solo oncoematologia, per paura di situazioni che possano degenerare cerca di trasferire fuori, in continente, i pazienti che potrebbero diventare critici.
Così viene disatteso l’art 32 della nostra Costituzione, così non riusciamo a garantire ai nostri bambini pari opportunità di cura su tutto il territorio, perché la salvezza dei nostri è legata a viaggi in elicottero o aerei militari, ai viaggi della speranza, a condizioni meteo avverse e a guasti meccanici.
Ogni anno ci sono circa 2400 nuovi casi di tumori pediatrici: di cui 1500 bambini e 900 adolescenti. Sembrano piccoli numeri, ma questo significa che in ogni scuola dove andiamo troviamo un ragazzo guarito, un genitore di un paziente, una diagnosi infausta appena ricevuta e abbiamo bisogno di sensibilizzare su questo tema, di creare legami di solidarietà per affrontare un ostacolo così difficile e doloroso. Ma la cosa di cui abbiamo più bisogno in assoluto è garantire cure efficaci.
Abbiamo battagliato tanto per rientrare in capo al Brotzu, unico DEA di II livello in Sardegna, unica attuale soluzione che possa garantire la sicurezza dei nostri bambini, perché ha un pronto soccorso pediatrico, un reparto di pediatria, uno di chirurgia pediatrica e soprattutto gli anestesisti pediatrici formati che possano garantire tutte le procedure necessarie programmate e in urgenza.
Ma, ad oggi, il servizio di anestesia pediatrica non è ancora stato riorganizzato in maniera definita; mancano gli atti dirigenziali e le disposizioni attuative affinché gli anestesisti del Brotzu possano subentrare nella gestione dei piccoli pazienti, occorre rendere effettiva la delibera del 25/10/2023 n 35/24 in attuazione delle disposizioni della Leggge regionale 23/10/2023 che riaccorpa i reparti di oncoematologia e centro trapianti al Brotzu.
Chiediamo quindi a voi, candidati alla presidenza della regione di assumere l’impegno di ascolto delle esigenze dei pazienti, ascolto delle esigenze di tutti i professionisti coinvolti, medici, infermieri e operatori sanitari, l’impegno di acquisire tutti i dati poter procedere in tempi rapidi alla riorganizzazione dei servizi e rendere efficienti questi reparti perché ci sono tutte le condizioni e i presupposti.
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